Il Rallye Elba è di Campedelli-Rappa (Skoda Fabia Rally2)

Una leadership mai messa in discussione, per il pilota romagnolo alla guida della vettura boema, subito a suo agio nelle difficili “piesse” isolane, lasciandosi alle spalle un’agguerrita bagarre per i restanti due gradini del podio, andati rispettivamente al trevigiano Signor ed al piacentino Carella, anche loro su una Fabia. È stato un avvio di Campionato estremamente frizzante e competitivo, il Rallye Elba, che ha proseguito la grande tradizione del proprio “nome”.
È stato il romagnolo di Cesena Simone Campedelli, in coppia con il siciliano Gianfranco Rappa, il vincitore del 55. Rallye Elba, tappa di apertura del Campionato Italiano Rally Asfalto (CIRA), svolto tra il pomeriggio di ieri e la giornata odierna, sulla lunghezza di otto prove speciali. Un percorso che dai primi metri competitivi del sabato ha caratterizzato accese sfide tra i protagonisti del “tricolore” sulle classiche prove isolane, le quali hanno proseguito una tradizione ineccepibile per le corse su strada d’Italia.
La classifica l’ha presa subito in mano Campedelli sfruttando al meglio l’agilità della sua Skoda Fabia Rally2, ben adattatasi alle sempre difficili strade elbane, lasciandosi alle spalle un’accesa bagarre che per tutta la gara si è consumata costantemente sul filo dei secondi. Il romagnolo, che quest’anno ha in programma il Campionato Europeo, era reduce da un notevole settimo posto alle Azzorre a fine marzo ed ha dunque dato continuità al suo ruolino di marcia ponendosi leader del “tricolore” asfalto, iscrivendo il proprio nome sul prestigioso albo d’oro del Rallye Elba e tornando al successo assoluto (sei le vittorie di prova in questa gara), dopo l’ultimo suo alloro della Targa Florio del 2019.

“Una grande emozione – ha commentato Campedelli all’arrivo in Viale Manzoni a Portoferraio – il Rallye Elba è una delle gare più blasonate al mondo ed entrare nel suo albo d’oro è un grande onore. Credo che abbiamo fornito una bella prestazione, confortata dalla competitività della vettura e dalla bontà degli pneumatici MRF che si sono dimostrati altamente competitivi anche su asfalto. E su questo asfalto elbano, storicamente molto difficile, la loro riuscita è stata determinante!”.
La classifica è sempre stata saldamente in mano a Campedelli sino alla bandiera a scacchi, con la seconda posizione andata poi al trevigiano Marco Signor, al suo debutto come coppia con Corrado Bonato, anche loro su una Skoda. Partiti sotto tono, hanno operato poi una interessante progressione dalla settima posizione iniziale, peraltro avvalorata da due vittorie parziali di prova nella seconda giornata.
Gara dunque cristallina, per Signor, che proprio dalla penultima prova ha avuto ragione del piacentino Andrea Carella, terzo, in coppia con Guglielmetti (anche loro equipaggio formatosi da questa gara) risultato, per tre quarti di gara il più “vicino” al vincitore. Non è stata facile, per Carella, ViceCampione del 2021, arginare i continui attacchi che gli arrivavano da Signor ed anche da altri, sudando pure “freddo” sulla “Due Colli” (la sesta prova) dove ha perso circa 10” per un testacoda.
Ha chiuso ai piedi del podio, in quarta posizione, la VolksWagen Polo R5 del biellese Corrado Pinzano, affiancato da Zegna, a soli 2”5 da Carella, anche in questo caso con una prestazione di alto profilo costantemente vicino all’attico della classifica, quindi al meglio possibile in una gara che disputava per la terza volta e con la quale aveva il classico “conto in sospeso” dal ritiro del 2021.
Top five completata dal molisano Giuseppe Testa, in coppia con Inglesi, Skoda Fabia anche per loro. Mai trovato il giusto compromesso di gomme ed assetto, senza mai arrivare ad un feeling importante e redditizio con la vettura.
Sesto alla fine Corrado Fontana, al via con un una Hyundai i20 WRC, con al fianco Nicola Arena. Per il comasco, tre volte vincitore sull’isola una prestazione che non ha soddisfatto in pieno, senza mai piazzare un riscontro cronometrico da podio, in crisi di assetto soprattutto con i tratti viscidi incontrati.
Sulla stessa lunghezza d’onda il piemontese Alessandro Gino, con Michi alle note, settimi nella generale, su una Hyundai i20 Rally2, anche loro mai entrati in perfetta sintonia con la vettura sudcoreana e con le arterie asfaltate elbane.
Ottava posizione finale per il parmense Roberto Vescovi, che pur non vantando una importante esperienza con le trazioni integrali, con al fianco Giancarla Guzzi ha saputo trarre il massimo dalla Skoda Fabia che aveva in mano, fornendo una prestazione in progressione di sensazioni.
Nono ha poi chiuso l’equipaggio Andrea Volpi-Michele Maffoni (nella foto sotto), anche loro con una Skoda, risultati di nuovo i primi elbani sotto la bandiera a scacchi, peraltro davanti agli amici-rivali Francesco Bettini-Luca Acri (Skoda), rientrati alle competizioni dopo due anni di pausa e bravi a inserirsi nelle posizioni sotto i riflettori del rally, con tutte le difficoltà ed incognite del caso.

Dalla bagarre della top ten finale sono mancati sia il siciliano Riolo (VolksWagen Polo R5), costantemente in crisi con i freni ed anche il reggiano Ferrarotti (Skoda), limitato nelle prestazioni da difficoltà di assetto e dall’isola torna via deluso anche il lucchese Alessio Della Maggiora, assecondato da Farnocchia. La rottura di un cerchio nel finale di gara e oltre 3’ persi per sostituirlo in prova, li ha fatti affondare in classifica quando gravitavano vicini alla top ten.
Tra vetture delle due ruote motrici, dopo un’egemonia del garfagnino Federico Santini e la sua Peugeot 208 Rally4, fermatisi nel finale per rottura di un semiasse, ha vinto il veloce locale Stefano Montauti, con Carlo Adriani, su una Peugeot 208, mentre il siciliano Giovanni Lanzalaco, con l’esperto Marchica al fianco, autore di una prestazione cristallina, ha vinto con merito la prima tappa del Renault Clio Trophy Italia, con la Clio Rally5.
Il Rallye Elba targato duemilaventidue va in archivio con una notevole performance in termini di livello tecnico-sportivo offerto dal percorso come dei partecipanti, ben 25 dei quali sono stati i driver locali. Proprio loro, vero tesoro della gara, tutti, hanno dato il massimo davanti al pubblico amico, confermando il loro attaccamento ad un evento come sempre nel cuore. Quel cuore che ha ricordato, forte, la figura di Elio Niccolai, il padre fondatore della gara e grande uomo di sport, scomparso nel maggio 2021, alla cui memoria sono state consegnate le gesta sportive di tutti.
Classifica finale (top ten): 1. Campedelli-Rappa (Skoda Fabia) in 1:07’41.2; 2. Signor-Bonato (Skoda Fabia) a 22.8; 3. Carella-Guglielmetti (Skoda Fabia) a 27.3; 4. Pinzano-Zegna (Volkswagen Polo GTI) a 29.8; 5. Testa-Inglesi (Skoda Fabia R5) a 45.8; 6. Fontana-Arena (Hyundai New I20 Wrc) a 54.5; 7. Gino-Michi (Hyundai I20) a 1’36.5; 8. Vescovi-Guzzi (Skoda Fabia) a 1’39.9; 9. Volpi-Maffoni (Skoda Fabia) a 1’41.7; 10. Bettini-Acri (Skoda Fabia) a 1’44.9.
Fonte: ufficio stampa Alessandro Bugelli
Nelle foto: Campedelli-Rappa i vincitori della gara, Volpi-Maffoni, i primi elbani al traguardo e i festeggiamenti sul podio finale (foto AmicoRally)

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